Due chiacchiere con… Luigi Perna

Riportiamo l’intervista rilasciata da Luigi Perna, giornalista della Gazzetta dello Sport, durante la trasmissione “Spazio Ciclismo” del 29 Marzo 2011.

Luigi, ci ritroviamo alla vigilia del Giro delle Fiandre e sappiamo che la Gend-Welvegem è una gara di avvicinamento fondamentale per affrontare la corsa. Al di là di Harelbeke, che è stato vinto facilmente da Cancellara, possiamo dire che come tappa di avvicinamento la Gend-Welvegem sia quella più importante.

Sì, queste sono le due corse che normalmente fanno da apertura a quello che sarà il Giro delle Fiandre e sono state vinte dai due uomini più attesi, Cancellara e Boonen. Un botta e risposta che ci fa capire benissimo quali possono essere gli equilibri in campo per la gara più grande, perchè saranno probabilmente questi due giganti, questi due colossi del pavè, che andranno ad affrontarsi, proprio come fecero l’anno scorso, quando si sono sfidati in un duello epico concluso sul muro di Grammont, lo strappo più importante, con un’accelerazione di Cancellara che ha chiuso la partita. E’ stato un affronto, come si può immaginare, per Tom Boonen, che corre in casa e che è l’idolo dei tifosi belgi. E’ difficile davvero capire, per noi italiani, quale sia la notorietà di Boonen in patria: possiamo dire che è paragonabile a quella di un calciatore da noi, non azzardo a dire che si può paragonare a quella di un Totti o di un Del Piero. C’è un intero popolo, un’intera nazione, che scende in strada quando si corre la gara dei muri. Ci sono milioni di persone collegate in tv e direttamente in strada a guardare la corsa, inoltre ci sono anche polemiche, articoli sui giornali e prime pagine che per un mese vanno a caricare questo evento, quindi c’è tantissima pressione su Boonen. Anche quest’anno, comunque, possiamo dire che dovrà battere un Cancellara in formissima

A questo proposito non si può dimenticare, ovviamente, che in Belgio il ciclismo è lo sport nazionale come da noi il calcio quindi è giusto il paragone con Totti e Del Piero. Boonen alla Gend-Welvegem ha vinto davanti a Bennati, che si è piazzato secondo per la quinta volta in stagione. Dietro di loro si sono piazzati Farrar e Greipel. C’è da dire, però, che Boonen ha dichiarato che non avrebbe voluto partecipare alla gara ma ha corso solo perchè gli è stato imposto dalla Quick Step. Secondo te per quale motivo il belga non avrebbe voluto partecipare a questa corsa?

Secondo me perchè è vero che tradizionalmente questa è una corsa per velocisti, ma dall’anno scorso è molto cambiata, ci sono molti muri in pavè che la fanno assomigliare sempre di più ad Harelbeke o a un piccolo Giro delle Fiandre. E’ un test importante per Boonen, però c’è anche un altro aspetto, quello di una sottile guerra psicologica che secondo me è già stata lanciata dai due avversari, in quanto Boonen ha evitato il confronto diretto ad Harelbeke, che è la prima gara di quella che i belgi chiamano la “settimana santa” delle loro corse, e lo ha fatto perchè l’anno scorso è stato sonoramente battuto da Cancellara ed è stata la prima pietra psicologica per la gara della domenica. Queste sconfitte hanno segnato Boonen per il resto dell’anno oltre ai problemi al ginocchio che lo fermarono per buona parte della seconda metà di stagione.  Forse è proprio per questo motivo che la Quick Step ha evitato lo scontro diretto, per evitare di condizionare psicologicamente il suo capitano. E’ come se due rivali avessero giocato a carte scoperte ma a distanza.

Da osservatore, Luigi, vorrei farti proprio una domanda sulla Quick Step, la squadra che ha preso in mano le redini di quella che una volta era la Mapei, un team che ha vinto tantissimo sia in termini di corse a tappe che di corse di un giorno. Negli ultimi anni, secondo te, possiamo dire che c’è stato un ridimensionamento della Quick Step, visto che ormai la squadra è concentrata tutta intorno a Boonen con corridori giovani e nelle corse a tappe non riesce quasi mai ad esprimersi su alti livelli?

Quando la Mapei lasciò e il suo testimone fu rilevato dalla Quick Step, che era secondo sponsor, cambiò la matrice della squadra. La Mapei, pur avendo un parterre di corridori di calibro internazionale, era di matrice italiana, del più grande sponsor che forse ci sia mai stato in Italia. La Quick Step è a matrice prevalentemente belga, quindi anche il suo indirizzo è cambiato, è molto più focalizzato sulle gare di un giorno e soprattutto sulle Classiche del Nord che ci apprestiamo a vivere piuttosto che per le gare a tappe, ecco perchè Boonen è rimasto il simbolo, fortemente voluto e fortemente difeso anche quando ha avuto dei problemi nella sua vita privata (ricordiamo che è stato trovato positivo alla cocaina per tre volte ma essendo stato analizzato lontano dalle competizioni non è stato squalificato ma in Belgio è stato comunque uno scandalo), è un corridore che a un certo punto la squadra voleva mollare ma che poi è stato difeso dal team perchè è il simbolo del Belgio, è il corridore designato come successore di Eddy Merckx nelle classiche. Con l’abbandono di Bettini la matrice italiana è completamente passata.

Uscendo un attimo dal discorso delle Classiche del Nord vorrei chiederti un tuo parere sul caso che fa più parlare in questo periodo, il caso di Alberto Contador. Al Giro di Catalogna sono apparsi degli striscioni che difendevano Alberto: c’è una grande differenza tra ciò che accade qui in Italia quando ci sono casi del genere, tu che idea ti sei fatto?

Io prima di tutto credo che in Spagna si tuteli fin troppo i propri corridori. Nel caso di Contador, che è il simbolo del loro ciclismo, questo ipergarantismo è fin troppo esagerato. E’ vero che la sua vicenda è destinata a dividere opinione pubblica e istituzioni del ciclismo, non a caso il processo è stato molto lungo. Ora dovrà essere il Tas a decidere una volta per tutte se Contador deve essere squalificato o assolto per la vicenda della positività al clenbuterolo al Tour de France. Si tratta del corridore più forte per le corse a tappe e di una quantità infinitesimale della sostanza trovata nelle urine, però si tratta di stabilire un metro di giudizio univoco. C’è stata infatti molta distanza tra le varie nazioni nel giudicare questi casi: l’Italia e la Germania, per esempio, sono state inflessibili con i loro corridori in nome della lotta al doping, negli altri Paesi non c’è stato lo stesso rigore ed è ora che si inizi ad usare un metro comune.

E non dimentichiamo che Contador, insieme a Nibali e a Scarponi, dovrebbe essere uno dei protagonisti al prossimo Giro d’Italia. Ora, senza andare troppo in avanti nel tempo, per domenica al di là di Boonen e Cancellara vedi un “terzo” che può spuntare fuori tra i due litiganti?

Se saranno in condizione, come sembra, è davvero difficile che qualcuno al di fuori di loro possa vincere, ma il Fiandre ha spesso riservato sorprese come le due vittorie consecutive di un outsider come Devolder. C’è Gilbert che vorrebbe vincere un Fiandre, e inoltre speriamo che qualche italiano possa alzare la testa, visto che l’ultima vittoria italiana è stata di Ballan nel 2007. Pozzato ha già annusato la vittoria in passato e vorrà riscattarsi da una Sanremo buona ma leggermente al di sotto delle aspettative, senza calcolare che è ancora a secco di vittorie. Speriamo che almeno uno dei due sia della partita. L’ultimo successo italiano in una classica risale addirittura alla fine del 2008 con la vittoria di Damiano Cunego al Giro di Lombardia.

 

 

Carlo Gugliotta

“Spazio Ciclismo”: gli ospiti della puntata di domani

Come ogni martedì, domani dalle 13 alle 14 andrà in onda la consueta puntata di “Spazio Ciclismo”, il programma radiofonico da me condotto su Nuova Spazio Radio, ascoltabile sugli 88.100 in FM per chi è a Roma e in streaming audio in tutto il mondo sul sito http://www.elleradio.it.

Gli ospiti saranno: Luigi Perna, Giornalista della Gazzetta, con il quale parleremo delle ultime gare disputate, in particolare della Gent-Wevelgem che si è disputata ieri e che è stata vinta allo sprint da Tom Boonen. In seguito avremo in collegamento Andrea Tafi, ex corridore della Mapei-Quick Step e vincitore di una Parigi-Roubaix nel 1999 e di un Giro delle Fiandre nel 2002.

 

Carlo Gugliotta

“Spazio Ciclismo”: radio e web

L’idea del blog nasce dalla trasmissione radiofonica “Spazio Ciclismo”, da me condotta ogni martedì dalle 13 alle 14 su Nuova Spazio Radio (FM 88.100 a Roma, sito internet http://www.elleradio.it). Durante i cinque mesi di programmazione abbiamo infatti avuto la possibilità di intervistare molte personalità del ciclismo: corridori, ex ciclisti, giornalisti e direttori sportivi. Sulla passione con la quale molti ascoltatori ci seguono ogni martedì, abbiamo deciso di aprire questo blog, che conterrà non solo notizie e commenti dal mondo della bici, ma anche le trascrizioni delle interviste più importanti che verranno realizzate durante la trasmissione. Sarà una possibilità in più di interagire con i nostri ascoltatori e un’opportunità per poter fare le proprie osservazioni in merito al ciclismo.