Michele Bartoli: “Ballan e Oss sono i migliori italiani per le corse sul pavè”

Pubblichiamo l’intervista che l’ex corridore Michele Bartoli ha rilasciato in diretta durante la trasmissione radiofonica “Spazio Ciclismo” martedì 5 Aprile 2011.


Michele, andiamo ad analizzare quello che è stato il Giro delle Fiandre 2011. Un pò come per la Milano-Sanremo abbiamo avuto un risultato a sorpresa perchè non tutti si sarebbero aspettati la vittoria di Nuyens.

No, diciamo di no anche se Nuyens è un signor corridore, io ho fatto in tempo a correre con lui e già da giovane era molto forte, quindi nelle sue gambe ci sono queste vittorie e forse a trent’anni è riuscito ad ottenere quello che in tanti si aspettavano da lui.

Gli spettatori da casa si sono sicuramente divertiti anche a causa delle condizioni meteo: in molti si aspettavano la pioggia ma non è arrivata, inoltre ha iniziato a fare caldo e non sempre questo accade nel periodo in cui si svolge questa classica-monumento.

Direi che il Belgio è imprevedibile, a me per esempio è capitato a volte di partire con quindici gradi e di trovare la neve a metà strada. Il Belgio è così, è stranissimo, è chiaro però che di giornate così al Fiandre se ne vivono poche. Non sempre, insomma, c’è bisogno di molta acqua.

Analizzando i favoriti della vigilia, Cancellara è stato più “umano” stavolta. Lo svizzero ha dichiarato di essere rimasto senza acqua e ha pagato lo sforzo ma alla vigilia e durante buona parte di gara è sembrato molto consapevole delle sue forze.

Cancellara era al 100%, però a volte si pecca anche di troppa sicurezza, bisogna ricordarci che di Eddy Merckx ne è esistito uno solo e probabilmente uno ne esisterà. Cancellara era il più forte ma non si può correre in quel modo, ti va bene solo una volta l’anno portare a spasso gli avversari. A lui era andata bene ad Harelbeke, ma le corse con una tattica così scriteriata prima o poi le paghi.

In effetti anche vedendo dalla televisione è sembrato che fosse partito in un tratto in cui ci si sarebbe aspettato di tutto meno che un attacco, un tratto pianeggiante e senza troppe curve.

Quando uno si sente forte deve tenere presente che non bisogna fare chissà cosa, basta aspettare il Grammont e da lì abbiamo tutto il terreno per poter vincere, quindi non so cosa possa essere scattato nella testa di Fabian, forse cercava l’impresa che si ricordasse ma non c’è vittoria più bella di partire sul Grammont e lasciarsi tutti alle spalle, penso che avrebbe potuto farlo ma forse si è fatto prendere dall’entusiasmo e poi ha pagato.

L’altro sconfitto di giornata è stato Tom Boonen, il quale appena ha tagliato il traguardo si è sciolto in lacrime. C’era davvero molta pressione su di lui.

Ma sì, Boonen è sempre molto atteso da tutta la nazione in Belgio ma non solo, tutto il mondo del ciclismo lo aspetta. La tristezza forse dipende anche da qualche errore tattico perchè a quel punto mi sarei giocato Boonen in volata piuttosto che Chavanel in un gruppetto. Quando si è direttore sportivo bisogna prendere delle scelte, è chiaro che con il senno di poi si parla bene ma avendo corso bene io non avrei sacrificato Boonen per Chavanel.

In effetti la tattica della Quick Step è sembrata davvero poco precisa: prima si puntava solo su Boonen, poi hanno mandato Chavanel in avanti, poi lo stesso Boonen a tirare. E’ sembrato veramente un gran pasticcio a livello tattico.

E’ quello che ho dedotto anche io, è stato tutto abbastanza illogico. Ad un Giro delle Fiandre un errore lo puoi pagare, due è più difficile, ma tre diventa quasi impossibile, infatti alla fine hanno pagato.

Venendo ai colori azzurri abbiamo visto un Ballan che ha cercato di cavarsela e un Daniel Oss che ha avuto diversi incidenti durante il percorso che non gli hanno permesso di gareggiare al top negli ultimi chilometri. Come hai visto i nostri corridori?

Io ritengo che abbiamo due corridori che possono giocarsela in queste corse che sono Ballan e Oss, sinceramente non ne vedo altri che possano primeggiare in questo tipo di gare. Ballan è andato bene, è stato forte, poi chiaramente le sue caratteristiche non gli permettono di primeggiare in volata, deve anticipare ma non gli si può recriminare niente. Oss è giovane quindi deve acquisire un’identità e un modo di correre che ancora non può capire, ma credo sia un corridore sul quale puntarci molto per il futuro.

A proposito di futuro, tra cinque giorni ci sarà la Parigi-Roubaix, una corsa che tu hai disputato. Quando si parla di questa gara ovviamente si pensa soprattutto alla foresta di Aremberg. Come puoi descriverci questa foresta?

E’ veramente paurosa. La prima volta che l’ho vista me l’aspettavo brutta ma non così. Mette angoscia appena entri, poi inizi a ballare e quindi vai avanti. E’ un tratto di strada molto insidioso e direi che è l’unico di una difficoltà estrema. Gli altri sono difficili ma sono fattibili, la foresta di Aremberg è veramente una cosa fuori dal comune perchè è tutta dritta e i tasselli di pavè sono molto distanti, entra la ruota tra un tassello e l’altro e rischi di cadere.

Chi vedi favorito per domenica?

Da quello che abbiamo visto al Fiandre credo che Cancellara e Boonen siano gli unici due fari veri della corsa, per gli italiani Ballan può fare meglio del Fiandre e anche Oss se avrà meno sfortuna.

 

 

Carlo Gugliotta