“Spazio Ciclismo” diventa “Ultimo Chilometro” su Radio Manà Manà Sport

 

Cari amici, dopo aver trascorso il mese di Agosto a riposo, da un paio di settimane “Spazio Ciclismo” è tornato in forma completamente nuova: nuovo nome, nuova radio, nuovo orario.

Con la chiusura di Nuova Spazio Radio, infatti, l’emittente è diventata Radio Manà Manà Sport, e il sabato, giorno in cui nel palinsesto della nuova emittente vengono inseriti gli approfondimenti dedicati agli altri sport, trova spazio “Ultimo Chilometro”, in diretta dalle 18 alle 19, trasmissione che con il nuovo nome vuole continuare la missione che era di Spazio Ciclismo: raccontarvi il mondo delle due ruote attraverso i suoi protagonisti.

Ovviamente anche il blog subirà delle modifiche, in quanto verrà adattato alle esigenze del nuovo programma.

Vi aspetto quindi in diretta ogni sabato dalle 18 alle 19 sugli 88.100 in FM (per chi è a Roma) o in streaming audio su http://www.radiomanasport.it con “Ultimo Chilometro”!

“Spazio Ciclismo” cambia giorno e ora con puntate speciali!

A seguito dei cambiamenti di palinsesto di Nuova Spazio Radio, il nostro programma “Spazio Ciclismo” andrà in onda in una giornata diversa, il lunedì, dalle 13 alle 13:30. Domani, però, faremo una puntata speciale, sempre alla stessa ora, per parlare dei campionati italiani di ciclismo.
A partire dal 4 luglio, inoltre, “Spazio Ciclismo” andrà in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì per offrirvi una copertura massima sul Tour de France.

Carlo Gugliotta

Spazio Ciclismo: Enzo Vicennati, Stefano Zanatta e Giuseppe Girolamo ospiti della puntata di domani

Come ogni martedì, domani dalle 13 alle 14 andrà in onda la consueta puntata di “Spazio Ciclismo” in diretta su Nuova Spazio Radio.
Gli ospiti di domani saranno Enzo Vicennati, giornalista di Bicisport, con il quale faremo il punto sui risultati delle ultime gare, in modo particolare su come i corridori italiani stanno preparando il Tour de France e i campionati italiani. Commenteremo anche le notizie uscite in settimana sul caso Riccò. In seguito parleremo con il DS della Liquigas Stefano Zanatta di come sta Ivan Basso alla vigilia del Tour de France. Più tardi, insieme al direttore del sito http://www.cyclingworld.it Giuseppe Girolamo faremo il punto sulle gare che si stanno svolgendo in questo periodo, in modo particolare sul Giro del Delfinato e sul Giro di Svizzera.

La radio è ascoltabile sugli 88.100 in FM per chi è a Roma oppure online in tutto il mondo sul sito http://www.elleradio.it.

Carlo Gugliotta

Andrea Tafi: “Cancellara rimane l’uomo da battere”

Riportiamo l’intervista che Andrea Tafi ha rilasciato ai microfoni della trasmissione radiofonica Spazio Ciclismo martedì 12 Aprile 2011. 

Andrea, rimane molto amaro in bocca per noi italiani al termine delle corse sul pavè. Ci aspettavamo almeno un minimo di riscatto dopo il Fiandre ma alla Roubaix c’è stato solo il sesto posto di Alessandro Ballan.

Domenica è stata una Roubaix un po’ anomala, in quanto c’è stata uan fuga da lontano ma anche molto caldo, il quale non si percepisce spesso durante le Classiche del Nord.  I vari corridori candidati alla vittoria finale sono venuti fuori ma per gli italiani c’è solo il sesto posto di Ballan, che per me è buono. Bisogna accettare il verdetto e aspettare tempi migliori.

Secondo te ci sono in Italia dei veri e propri uomini adatti al pavè?

Direi che ci sono dei momenti che fanno un’epoca e dopo me, Ballerini e Bartoli c’è stato un ricambio generazionale. Il problema è che in questi tipi di gare bisogna crederci fino in fondo e se non ci crediamo fino alla fine è molto difficile conquistare la vittoria. Bisogna crederci, non basta mai.

Per i colori azzurri c’è stata anche molta sfortuna. Daniel Oss, una delle nostre speranze per il futuro, è caduto in un momento cruciale della corsa mentre al Giro delle Fiandre sempre Oss è caduto in una zona sempre lontana dal traguardo ma sempre in un punto in cui bisogna stare davanti o diventa impossibile recuperare.

Sì, in questo tipo di corse è facilissimo cadere e forare, bisogna anche avere un briciolo di fortuna ovviamente. Non serve solo andare bene, la fortuna è alla base di tutto.

Veniamo ora a Van Summeren, il vincitore della parigi-Roubaix, perché la sua vittoria è stata meritata ma è nata una polemica su Cancellara il quale è rimasto solo con Ballan e Hushovd a pochi chilometri dall’arrivo e ha preferito non tirare. Tu che idea ti sei fatto su questo atteggiamento dello svizzero?

Per me Ballan ha fatto il massimo ed essendo in tre l’unico che ha sbagliato è stato Cancellara, in quanto Hushovd aveva un uomo davanti e Fabian non poteva pretendere che andasse a riprendere un suo compagno di squadra, questo senza dubbio. Cancellara si è ritrovato spiazzato, però se io avessi avuto la birra che aveva lui al carrefour de l’arbre io avrei dato tutto dall’inizio alla fine di un settore di pavè e avrei spinto al massimo fino alla conclusione. Secondo me, insomma, c’è stata anche una leggerezza: venticinque secondi non sono tantissimi e si poteva andare a chiudere quel buco e rimettere in gioco tutta la Roubaix.

 Il campione del mondo Hushovd invece non ha voluto accettare la sfida con Cancellara e ha vinto un suo compagno. Come giudichi la sua prestazione?

Secondo me il campione del mondo non ha collaborato con Cancellara perché lo vedeva troppo superiore a lui sul pavè, quindi ha cercato di risparmiare energie. Forse cancellara non ha capito questo, pensava che volesse solo stargli a ruota per beffarlo, però guarda caso quando lo svizzero ha cercato di andar via da solo nel finale Hushovd non ce l’ha fatta a stargli dietro. Tutto questo vuol dire che il campione del mondo stava a ruota perché non ce la faceva più oltre al fatto di avere Vansummeren davanti. E’ lì la chiave della corsa.  Io credo comunque che Cancellara sia tuttora l’uomo da battere in queste corse.

Vansummeren da gregario è riuscito comunque a vincere una classica-monumento. Ancora una volta un gregario, un uomo che dovrebbe aiutare il capitano, vince una grande corsa. Ma nelle corse di un giorno, si può parlare ancora di gregari non solo dopo il suo exploit, ma anche quello di Goss e di Nuyens al Fiandre?

Prima di tutto c’è da dire che per noi italiani Vansummeren non era considerato tra i favoriti mentre in Belgio lo era, io ci sono stato e posso esserne testimone oculare.  La Garmin, mandando un gregario di lusso come lui in avanscoperta fin dalle prime battute ha potuto giocarsi la gara nel migliore dei modi. In generale, però, è vero che il ciclismo è cambiato, non è più come una volta, quando c’era un solo capitano. Ora si spazia maggiormente, quandi qualcuno può emergere se ha le gambe.

Carlo Gugliotta